Nel cuore di ciò che facciamo
“Un bambino che legge sarà un adulto che pensa”
Jerome Bruner
Lo “strumento” Libro costituisce parte fondamentale della nostra proposta educativa. Crediamo fortemente che le storie aiutino a crescere, stimolando il bambino a porsi tante domande e talvolta a trovare le risposte. Per questo motivo in occasione dei compleanni dei bambini, la scuola ha sempre proposto, in maniera totalmente facoltativa, la possibilità di donare un libro alla scuola da parte della famiglia; grazie anche a questo prezioso contributo da parte delle famiglie, la scuola attualmente ospita circa mille volumi.
Il progetto “Biblioteca” è nato dall’esigenza di riordinare e catalogare i nostri libri, in modo da avere più chiara la loro collocazione e poterli trovare nel modo più semplice.
Ci sembrava inoltre prezioso offrire la possibilità di prestito dei libri ai bambini che hanno così l’opportunità di rivivere le tante storie che leggiamo a scuola anche all’interno dell’ambiente familiare, condividendo anche a casa questo prezioso momento. L’esperienza del prestito non si conclude però con il solo piacere di avere il libro desiderato anche a casa, ma stimola infatti nei bambini il senso di responsabilità: il libro è delicato, prezioso ed è di tutti, perciò deve essere trattato con cura.
Proprio come in una vera biblioteca, i nostri libri sono catalogati, timbrati e etichettati; ad ogni etichetta corrisponde un colore, ad ogni colore una tematica. I bambini hanno partecipato attivamente a questo importante lavoro di precisione e di cura, guidati dal prezioso sostegno della biblioteca comunale “G. Zangrandi” di Galliera, che ha svolto un ruolo fondamentale per la riuscita di questo progetto.
La nostra biblioteca propone anche una sezione dedicata ai libri in CAA
(Comunicazione Aumentativa Alternativa) che utilizza simboli, ovvero
immagini che rappresentano i concetti che si vogliono esprimere; questi
simboli consentono di agevolare la comunicazione, sia ai bambini che
hanno un’altra lingua madre che ai bambini che presentano diversità
comunicative (ma in genere a tutti i bambini). È quindi possibile usare
la CAA come linguaggio internazionale.
Abbiamo riservato un’area dedicata alla genitorialità, che propone diversi volumi di Psicologi, Pedagogisti, Educatori. Ci sembrava utile offrire anche qualche consiglio in formato più ridotto e tascabile, pronto per essere consultano al momento del bisogno: le pillole educative, piccoli depliant per grandi consigli.
Lo spazio esterno offre innumerevoli occasioni educative per poter vivere, provare e raccontare vissuti ed emozioni difficilmente riproducibili negli ambienti interni.
Grazie a queste esperienze, infatti, si offre ai bambini/e la possibilità di manipolare oggetti insoliti già presenti in natura (foglie, fiori, piante, sassi, sabbia, fango, alberi, erba). Si tratta di materiali che non si rompono, piuttosto nascono, muoiono, crescono o si seccano: fanno parte della vita. Tutto ciò aiuta il bambino/a ad alzare lo sguardo da sé stesso e dal proprio gioco, cominciando a scoprire l'altro da sé e il mondo. Numerosi sono perciò i guadagni anche in termini di apprendimento.
Il gioco è necessario per sviluppo, è lo strumento privilegiato per la crescita e la maturazione dell’individuo
Il gioco aiuta il bambino ad esprimersi in modo spontaneo
Per il
bambino rappresenta un momento di conoscenza piacevole, stimola la capacità
sensoriale e le abilità motorie, ma pur sempre un “lavoro”, cioè un’attività
che richiede sforzo fisico e/o mentale.
Il gioco, non essendo esperienza vera ma simulata, è fonte di apprendimento.
Il bambino, durante l’infanzia, rivive nei giochi le tappe più salienti della storia culturale dell’uomo:
gattona come l’uomo,
caccia e si nasconde come faceva l’uomo allo stato selvaggio,
alleva i piccoli animali come i nomadi,
scava la terra come gli agricoltori delle età preistoriche,
replica gli stessi caratteri dello stato tribale nei giochi di gruppo.
Piaget osservava che i giochi di esercizio, i primi ad apparire, sono quelli ripetuti dal bambino più volte senza mai stancarsi.
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